SOTTOPASSO BASSIANA «Incontro pubblico, i nostri dubbi sono aumentati»

La lettera di Elio Carminati, Annamaria Dassisti, Bruno Bardoni, Francesca Oldoni Gavazzi

Buongiorno direttore. E buongiorno a tutta la comunità Lodigiana. Scriviamo perché da cittadini amanti della propria città ci sentiamo molto preoccupati per quello che è in cantiere al sottopassaggio della Bassiana .

Abbiamo partecipato alla serata sul tema il 26.11, uscendone ancora più carichi di dubbi, perplessità, timori e tante (troppe) domande senza risposta. Il punto di partenza era una slide con i vari sottopassi della città e quello della Bassiana è stato definito “senza identità”. Ci siamo chiesti di quale città stessero parlando. Nella nostra Lodi i Lodigiani hanno costruito e definito già da tempo l’identità a questo passaggio: un’identità ciclopedonale.

Chi vive questa realtà? Tutta la città: ragazzi, atleti ( vedi le strutture sportive annesse), biciclette, studenti (è punto di incrocio tra istituti e fermate dei mezzi), pedoni che vanno al lavoro, ai vicini parchi (Villa Braila, Caselle, Baden Powell) o ancora al supermercato.

Insomma la Bassiana è un sottopassaggio attraverso cui 2 quartieri e tutta la città comunicano! L’amministrazione ha presentato un progetto di sperimentazione inserito nel Piano Urbano Per la Mobilità Sostenibile che dovrebbe FAVORIRE la mobilità dolce e sostenibile intrazonale. Ci si aspetta quindi che questo progetto migliori le condizioni dei pedoni e dei ciclisti che lo utilizzano.

Invece no, per molti punti la risposta arriva anche senza dover avviare modifiche .

1)L’inquinamento atmosferico e polveri sottili: da un livello “zero”(assenza di veicoli) si arriverebbe ad aumentarlo (presenza di veicoli).

2)Il fattore di rischio della curva cieca presente nella struttura.

3)L’impatto acustico: è stato valutato?

4)I frequenti allagamenti a seguito di pioggia più o meno intensa (le pompe bastano ad arginare perdite che arrivano dai muretti laterali?)

5) Il flusso di fruitori: è stato misurato? È stato fatto uno studio sulla tipologia?

Questi dati al momento non sono pubblici.

Inoltre un cordolo di cemento sinceramente non ci basta per sentirci al sicuro dalle macchine come prima.

Il progetto non sembra favorire (e migliorare) la mobilità sostenibile. O forse la realtà un po’ amara è che il concetto di sostenibilità non sia più universalmente condiviso. Stiamo quindi parlando di due concetti diversi di mobilità sostenibile e di come migliorarla? Stiamo forse ambendo a obiettivi diversi? Noi amiamo la nostra città e la desideriamo più sicura, più sostenibile.

Anche per noi il traffico in alcuni punti della città è un problema, ma la sperimentazione non è la soluzione migliore! Vorremmo infatti un impegno sulla tangenziale per far fluire meglio i veicoli, non che lo stesso traffico venga spostato da un punto all’altro della città (la quantità non cambierebbe sicuramente). Ci piacerebbero meno macchine in città e che gli spostamenti tra zone venissero veicolati sulla tangenziale, potenziando quella!

Ci piacerebbe un serio impegno nella proposta dei mezzi pubblici. Ci piacerebbe una Lodi un po’ più ecologica e un’amministrazione po’ più ecologista.

Elio Carminati

Annamaria Dassisti

Bruno Bardoni

Francesca Oldoni Gavazzi

Lodi

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