Vidardo: «Il progetto dell’inceneritore e le ambiguità del Lodigiano»

«Alla fine i veri interessi prima o poi vengono fuori»

Sant’Angelo Lodigiano

Caro Direttore, alla fine i veri interessi prima o poi vengon fuori. La battaglia legale che Ecowatt ha intrapreso ricorrendo al Tar contro la Provincia di Lodi per la sospensione del provvedimento che avrebbe dato il via alla società per l’ampliamento dell’inceneritore di Vidardo, con il conferimento di una quantità abnorme di rifiuti tra i quali diversi annoverati tra i “pericolosi”, dice senza alcuna ombra di dubbio, ma non c’era bisogno di arrivare a questo per capirlo, che Ecowatt ha in mente solo i suoi interessi e quelli dei suoi investitori. Di quelli invece del territorio e dei suoi abitanti non gliene importa, ovviamente, un fico secco. Nonostante infatti la contrarietà manifestata dai cittadini e dalle istituzioni che presidiano il territorio, la loro volontà è decisa a proseguire, forti del fatto di poter sfruttare vuoti legislativi e cavilli burocratici, che possano alla fine dare a loro ragione e permettere di costruire a casa nostra e a danno della nostra salute un impianto di smaltimento rifiuti di cui sul territorio non abbiamo bisogno. L’intento palesato dall’azienda circa i benefici che si potrebbero ricavare, sono solo lo specchietto per le allodole, cui ahimè qualcuno sta pure credendo.

Uno contro tutti! Da una parte un’azienda con interessi persino dall’estero, e dall’altra gli abitanti di questo territorio ecologicamente già massacrato, i Comuni, la Provincia, le associazioni ambientaliste che dicono “No!” e a ragione. Vedremo chi la spunterà, ma se ci riuscirà Ecowatt sarà chiaro ancora una volta quanto l’intreccio tra politica e interessi economici prevalgano sul benessere dei cittadini.

Da questo confronto non salteranno fuori solo i veri interessi dell’azienda Ecowatt che, non possono che essere legati al profitto, ma anche di chi dice di voler difendere il bene dei cittadini, giusto per non perdere consensi, ma poi in realtà non è così contrario all’inceneritore: meglio alla fine spendere qualche soldo in una battaglia legale persa in partenza che far brutta figura e perdere voti. Così la colpa la si potrà dare alle carte, alle leggi che mancano, al fatto di aver le mani legate. Una rondine non fa primavera e le vere intenzioni non possono manifestarsi solo in un’occasione come questa. Se il Lodigiano si è riempito negli ultimi anni di logistiche, di impianti fotovoltaici e di biogas, con un continuo consumo di suolo e aumento del traffico pesante, forse è perché chi ha responsabilità politica e amministrativa preferisce rimanere nell’ambiguità, anziché portare avanti un progetto serio di tutela di un territorio che dovrebbe essere valorizzato dal punto di vista agricolo, paesaggistico e culturale.

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