Un poeta protagonista di un romanzo “poliziesco”, fra gran consigli di anarchici e oscuri enigmi da risolvere, in una Londra notturna e piovosa, appena uscita dalla lunga e ingessata parentesi vittoriana che ha tenuto sotto una cappa pulsioni, emozioni, cambiamenti. Con L’uomo che fu giovedì. Un incubo (pubblicato da Lindau con l’ottima traduzione di Annalisa Teggi) lo scrittore cattolico (ma di famiglia anglicana) inglese Gilbert Keith Chesterton fece in qualche modo le “prove generali” per i racconti di padre Brown, il prete-investigatore che lo ha consegnato alla storia, facendolo conoscere al grande pubblico: suspence, ritmo, ironia e scontri a fil di spada (e di penna) fra il male e il bene. Che vince, perché Dio – assicura GKC - c’è. E la sua presenza nel mondo si sente.
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Gilbert Keith ChestertonL’uomo che fu giovedì. Un incuboLindau, Torino 2014, pp. 245, 16 euro
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