Da piccolo a giovane, il Principe è tornato

A chi ha ancora nel cuore quello straordinario racconto in parole e disegni che fu Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry (130 milioni di copie vendute in tutto il mondo), forse sembrerà una piccola eresia. Eppure l’uscita per i tipi di Corbaccio de Il ritorno del Giovane Principe, una sorta di sequel, è un caso editoriale. L’autore è A.G. Rommers, imprenditore e poeta argentino che ha scritto anni fa un racconto che immagina un Piccolo Principe un po’ cresciuto in Patagonia: l’ambientazione non è casuale, giacché il poeta ha letto con cura le lettere e le descrizioni dell’Argentina che de Saint-Exupéry, straordinario aviatore, aveva scritto sul Paese che aveva raggiunto dopo una lunga traversata proprio per inaugurare la linea aerea più a sud del mondo, con sede a Buenos Aires. Rommers parte dal lunare paesaggio della pampas per narrare una nuova avventura del Piccolo Principe sulla terra: sul ciglio della strada il protagonista conosce un adulto e con lui compie un cammino simbolico attraverso le grandi domande della vita. Eguagliare la prosa di de Saint-Exupéry, elementare eppure raffinata, è impossibile e non è nemmeno negli intenti del poeta argentino, che dimostra però una grande dimestichezza con la narrazione. Il risultato ha sorpreso tutti, persino gli eredi dello scrittore i quali, solitamente ritrosi ad avvallare opere in ricordo del Piccolo Principe, hanno dato il loro imprimatur a questo sequel. Ne è uscita una favola di viaggio sul senso della vita, sul valore della giovinezza e della scoperta, delicata e gradevole.

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A.G. ROMMERS, Il ritorno del giovane principe, I tipi di Corbaccio, Milano 2012, pp. 120, 9.90 euro

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