Se la tua vita non è più quella in cui ti eri rifugiata, se tuo marito è scappato in Irlanda, se il tuo lavoro non va a dovere, se la casa in cui sei cresciuta è lontana, così come gli altri affetti, che cosa si può fare per non rompersi in pezzi? Chiara Gamberale, scrittrice e giornalista 35enne, è la Chiara del libro che decide di cambiare tutto, per non cambiare niente. Di correre per stare in piedi, di giocare per resistere. Perché è questo ciò che le propone l’analista come terapia: fare una cosa nuova per dieci minuti, tutti i giorni, per un mese. «Dieci minuti fuori dai soliti schemi. Per smettere di avere paura. E tornare a vivere». Si comincia con lo smalto rosa shocking alle unghie, si prosegue con il cucinare pancake e si finisce con un ragazzino senza famiglia in affido. Il nuovo romanzo, quasi tutti autobiografico, dell’autrice romana è scritto in punta di penna e senza retorica: dimostra, in questa sorta di diario sentimentale quotidiano, che il cambiamento è doloroso e spaventoso, ma è altrettanto necessario alla vita.
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Chiara Gamberale, Per dieci minuti, Feltrinelli editore, Milano 2013, pp. 187, 16 euro
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