Due tossicodipendenti in una casa di recupero, uno spacciatore folle e perennemente fatto che si diverte a uccidere, una spogliarellista, un medico specializzato nel recupero dei drogati dalla vita non proprio irrepresensibile: il tutto gira attorno a un filmino amatoriale che riprende Sharon Stone in costume adamitico con altri grandi di Hollywood. Questi gli ingredienti del romanzo di Tony O’Neill, già musicista affermato, che ripercorre con queste pagine la sua esperienza di ex tossicodipendente. Un libro forte, molto duro, dal linguaggio a dir poco assai colorito. La storia di Jeffrey, scappato poco più che ragazzo dalla natia Belfast per approdare sui marciapiedi di Londra e infine a Los Angeles in fuga dall’Inghilterra dopo aver combinato un guaio troppo grande anche per lui, che si ritrova improvvisamente solo dopo la morte del compagno Bill in seguito a una notte folle. Con in mano solo un pugno di dollari, ma anche con l’unica copia del filmino di una delle più celebri star hollywoodiane, si ritroverà a dividere la stanza di una clinica con Randall, giovane rampollo di una delle più grandi famiglie dello star system che rischia di essere diseredato per il suo vizietto di iniettarsi in vena di tutto. Inizia così una strana amicizia tra due reietti loro malgrado che hanno la grande occasione della vita: vendere il film a un amatore in cambio di una montagna di soldi. Un libro che si legge tutto di un fiato, impietoso, cinico, strafottente, e, per usare un eufemismo, politicamente poco corretto, un accusa forte contro il perbenismo della società americana e l’abuso delle droghe.
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