Ferraro «sbirreggia» a caccia delle verità oltre le apparenze

Nel quartiere multietnico intorno a via Padova, muore una maestra alla fine di una delle consuete riunioni di classe con i genitori. Sospettati perfetti due fantomatici maghrebini, che sarebbero stati visti da molti aggirarsi nei pressi della scuola: di certo, gli immigrati che gravitano in zona sono persone pericolose, è questa l’opinione di tutti. L’ispettore Ferraro, che Biondillo ci ripropone come protagonista di una nuova, avvincente storia ambientata a Milano, è un personaggio simpatico, dal linguaggio colorito, un po’ sopra le righe, che «sbirreggia», come dice lui stesso, indagando in un ambiente in cui, tra il detto e il non detto, serpeggia una vena di razzismo. Ferraro, però, come al solito, sa guardare in una direzione diversa e, un po’ controcorrente, finisce per chiedersi: ma le cose stanno proprio come sembrano?

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Gianni Biondillo, Nelle mani di Dio, Guanda editore, Parma 2014, pp. 72, 5.50 euro

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