“Furore” senza tagli, la sfida di Bompiani

Una “prima” per un capolavoro che ha 70 anni suonati. Sembra un paradosso, ma non lo è. Perché Furore , il libro che lanciò in alto, alla vigilia della seconda Guerra Mondiale, la stella di John Steinbeck, è sempre stato letto in una versione parziale in Italia, “figlia” dei tagli imposti dalla censura fascista. Censura cui piacque fino a un certo punto l’odissea amara e dolente della famiglia Joad, cacciata dalla sua casa negli anni della Great Depression e diretta in California in cerca di miglior fortuna lungo una Route 66 intasata da migliaia di persone sprofondate nella povertà. Ora l’edizione integrale di quel capolavoro esce per la prima volta nel nostro Paese - con la traduzione di Sergio Claudio Perroni - grazie a Bompiani, che riporta così in vita i personaggi vissuti - al cinema - nei volti di Hanry Fonda, John Carradine, Jane Darwell, protagonisti del “classico” di John Ford del 1940. Furore venne pubblicato negli Stati Uniti nel 1939 e in Italia da Valentino Bompiani l’anno dopo, come illustra Luigi Sampietro nell’ introduzione al volume, basato sul testo inglese della Centennial Edition di tutto Steinbeck.

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John Steinbeck, Furore (trad. di Sergio Claudio Perroni), Bompiani, Milano 2013, pp. 636, 12 euro

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