Gli intrighi del cuore per la “diva” contesa

Del tutto inedito sino a oggi in Italia, Un temporale immobile è forse tra i lavori meno conosciuti di Françoise Sagan, l’indimenticabile autrice di Bonjour Tristesse, nel quale convergono tutti i cliché letterari della scrittrice. Siamo nella Francia di Luigi Filippo d’Orléans, un Paese compiaciuto di se stesso che celebra quotidianamente il trionfo della sua ricca borghesia mercantile, vera vincitrice della rivoluzione. L’anno è il 1832, il luogo Angoulême, in una sonnecchiante provincia che sta per essere messa a soqquadro dall’improvviso ritorno di Flora de Margelasse, l’ultima sopravvissuta del suo nobile casato, che le sventure familiari hanno portato a far ritorno nella terra dei suoi padri. La bellezza abbagliante della giovane sconvolge i delicati equilibri femminili della regione, dove le varie primedonne vedono messa in pericolo la loro supremazia. Disinvolta, dispotica, sfarzosa, inaccessibile, sensuale e sin troppo disinibita per la società provinciale, Flora fa immediatamente breccia nel cuore del notaio Lomont, che ormai a 30 anni di distanza dagli avvenimenti, vecchio, solo e ormai disilluso dalla vita, ricorda quella folle passione che lo divorò. Un amore non interamente corrisposto, costretto a cedere la bella Flora nelle mani di un parvenue, il giovane poeta contadino, bello come un dio greco, Gildas Caussinade, che riuscirà a far breccia nell’algido cuore della diva e a provocare un vero scandalo. Coi suoi ritmi languidi, pieno di romanticismo e di struggente malinconia, l’intrigo galante e al tempo stesso crudele vedrà i protagonisti scivolare lentamente verso una fine orribile.

© RIPRODUZIONE RISERVATA