Di globalizzazione si parla molto e talora a sproposito, senza una solida base teorica di riferimento, quasi sempre schiacciando il concetto sulla stretta attualità (magari con lo sguardo lanciato al futuro), quasi mai provando a storicizzare il fenomeno per leggerlo nel suo articolarsi e trasformarsi. Vittorio Beonio Brocchieri, storico economico formatosi a Pavia, prova in questo agile, ma importante volume, a offrire un’altra chiave di lettura, ripensando la globalizzazione (e dunque la cosiddetta modernizzazione) in senso storico, quale processo di lunga durata, con fasi di alti e bassi, e rimettendo così in discussione concetti altrettanto discutibili quali quello dell’eurocentrismo e del presunto primato del modello occidentale (capitalistico e statuale) di sviluppo - oggi peraltro in crisi evidente davanti alla “resurrezione” dell’Asia orientale -; concetti nati sull’onda della Rivoluzione industriale e sulla percezione che il mondo globale sia partito di lì, per poi accelerare col finire dei regimi comunisti e l’entrata nell’era digitale. L’A. prova così a rileggere la storia dell’umanità individuando le diverse fasi in cui l’onda globalizzante si è alzata e abbassata, sfiorando questa o quell’area, toccando questa o quella civiltà, partendo dai grandi imperi dell’area mesopotamica e dell’Egitto fin ad arrivare proprio a quegli anni - la metà dell’Ottocento - in cui la Rivoluzione tecnologica ha cominciato a dispiegare con forza i suoi effetti sull’Occidente, dandogli l’illusione (oggi sempre più sfumata) che il mondo partisse e ruotasse attorno ad esso.
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V. BEONIO BROCCHIERI, Storie globali. Persone, merci, idee in movimento, EncycloMedia Editore, Milano 2011, pp. 208, 14,5 euro
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