Avevano lasciato il Commissario Melis all’enigma della casa dalle finestre di fronte e della bambola decollata che gli subito dopo gli va di traverso anche una vacanza: tanto agognata non solo da lui, ma anche da Fiorenza. Per quest’ultima più una vacanza di lavoro, tanto che deve seguire in una nota località del centro-Italia, sede di una prestigiosa facoltà, un convegno di specialisti di studi bibliologici. Qui, infatti, si sono radunati i migliori studiosi della materia e si attendono rivelazioni di non poco conto. Conti che poco importano a Melis e al suo cane, già prodigo di passeggiate tra le viuzze del paese e i prati della periferia. Invece ci scappa il morto, un giovane studente di belle speranze; poi un altro, uno spacciatore. Il commissario prende in mano il caso: e la soluzione sarà inedita come il movente. Ancora una volta l’autore Hans Tuzzi, nella vita Adriano Bon, raffinato bibliofilo, dà il meglio di sé sfogando su una classica trama gialla tutto il suo sapere: così facendo dissemina sul luogo del delitto e non solo tutte le proprie tracce biografiche.
Hans TuzziIl principe dei gigliBollati Boringhieri, Torino 2013, pp. 156, 12 euro
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