I guai del melting pot nella società di oggi

Otto racconti brevi, ironici e amari, a fotografare meglio di qualunque trattato sociologico i problemi dell’immigrazione, dell’integrazione e del melting pot nella società multietnica del terzo millennio. Li ha allestiti il marocchino Fouad Laroui in una carrellata di storie - ambientate fra Bordafrica ed Europa - che oscillano tra l’episodio curioso e grottesco (La strana vicenda del quaderno bounni o I numeri impazziti del Dhj) e il dramma (i barconi della salvezza di Essere qualcuno o l’attentato terroristico de L’esteta radicale), per toccare i “nodi” della secolarizzazione (Quella volta che Malika non si è sposata) e della difficile convivenza tra le fedi (Sulla strada pe la cattedrale). Storie in cui i protagonisti sono i tanti Laroui (maghrebino trapiantato in Europa, dove scrive e insegna) che abitano le città del Vecchio Continente o quelle in subbuglio del Nord Africa che strizza l’occhio all’Occidente: uomini (e donne) alla disperata – e spesso fallimentare -ricerca di un’identità smarrita.

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Fouad Laroui, L’esteta radicale, Del Vecchio Roma 2013, pp. 149, 13 euro (trad. di Cristina Vezzaro)

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