In tempi così difficili per l’editoria di cultura non accademica, non si può che elogiare la Banca di Teramo e le sue edizioni per la produzione annuale di volumi di alto pregio dedicate ad autori classici del novecento e a contemporanei. Di L’Angel di Franco Loi o di Dopo Campoformio di Roberto Roversi non c’ è bisogno di parlare, pur nel disastro della lettura in Italia e dei lettori di poesia, non c’è lettore appena alfabetizzato che non ne conosca il valore e le tensioni poetiche. Mi soffermerò quindi sul valore della immagini di Fabrizio Sclocchini: fotografo di fama nato a Teramo nel 1960, nel 2004 ha svolto una lettura sull’architettura di Nothing Studio per la IX Biennale di Venezia ed è vincitore di numerosi premi, con opere presenti alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Le immagini dei due volumi sono di estrema suggestione e pulizia formale e costituiscono un controcanto ai testi senza pretese illustrative, ma con una sintassi grafica rigorosa e intrigante. Per onorare i poeti l’attacco dell’Angel di Loi: «El Paradis... Ragassi, che pastüra! / Quan’ ghe pensi, me par... Ma sé l’era, / pö, quèj ch’a volt me paren penser, / a volt ‘na vita che d’ogne tant returna /tocch a tocch, squasi tremur de sògn, / umbra, speransa?» e di Dopo Campoformio di Roversi: « Un bioccolo di lana / frusta nel tramonto alberi, fiori,/ muove il trotto dell’onda. /Sulla sponda i ragazzi con la schiena / inarcata puntano i piedi nella rena; / “dài pa’ssí, oh...ooh! lo scafo stride /sulle palanche nere ...».
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F. LOI, L’Angel, Ed. Banca di Teramo, 2010, pp. 139, R. ROVERSI, La dura epica vicenda, Ibid 2011, pp. 94
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