Scrittore, pittore, politico e... giornalista. Carlo Levi, noto ai più soprattutto per il suo capolavoro Cristo si è fermato a Eboli, è stato anche un reporter di razza. E lo dimostrano questi splendidi reportages frutto dei suoi viaggi condotti in Asia, fra gli anni Cinquanta e i Settanta del secolo scorso, in particolare quelli effettuati nei due grandi Paesi dell’area, Cina e India, che Levi visitò per l’esattezza fra il ‘57 e il ’59 come inviato del quotidiano «La Stampa». Si tratta di testi usciti allora a puntate sul quotidiano torinese e ora radunati in volume; testi che dicono di un giornalismo lontanissimo da quello di oggi, tutto frenesia e immagine; un giornalismo figlio di un mondo in cui l’informazione viaggiava con lentezza e aveva tempo di sedimentarsi e, come in questo caso, di diventare letteratura.
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Carlo Levi, Buongiorno, Oriente - Reportages da India e CinaDonzelli, Roma 2014, pp. 240, 24 euro
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