Romain Rolland può apparire oggi come una figura dimenticata, ma esattamente 100 anni gli fu assegnato il Premio Nobel per la Letteratura. Fu scrittore, drammaturgo, biografo, polemista nato, antimilitarista convinto, propugnatore di ideali che univano corrispondenti come Gandhi a maestri ideali come Tolstoj. Proprio a quest’ultimo, autore di Guerra e pace, nel 1911 (anno della tragica morte) Rolland dedicò una rapida biografia che ora, grazie alla collana Ritratti di Castelvecchi, è ripubblicata con la traduzione di Giulia Passalacqua. E lo fece in un momento in cui anch’egli non se la passava bene: era immobilizzato a letto dopo essere scampato ad un incidente stradale. Questa iattura non gli impedì però di tracciare un alto profilo sia di Tolstoj uomo sia di Tolstoj artista che fece non poca scuola.
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Romain Rolland, Tolstoj, Castelvecchi, Roma 2014, pp. 142, 16.50 euro
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