È tempo di anniversari e dopo il 2006 (anno magnifico per ripensare, nei rispettivi centenari, a Visconti, Rossellini, Soldati e Beckett) nel 2011 è l’ora di ripensare le opere di un Artusi in cucina e di Liszt in musica, non dimenticando Bartok. Cominciando nel mezzo, ecco il debutto saggistico di uno dei migliori interpreti lisztiani d’Italia, quel Michele Campanella che da pianista raffinato e intellettuale si è inventato una maratona musicale dedicata al compositore di Mazeppa. Rubricato Il mio Liszt con sagacia dallo stesso pianista-scrittore come “considerazioni di un interprete” troveranno luogo d’elezione per essere ascoltate lunedì prossimo nel Foyer della Sala Verdi del Conservatorio di Musica e ancor prima, domani alle 20,30 al teatro Municipale di Piacenza alla testa dell’Orchestra Cherubini. _________
M. CAMPANELLA, Il mio Liszt. Considerazioni di un interprete, Bompiani, Milano 2011, pp. 270, 11 euro
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