Fulvio Abbate torna, con Pier Paolo Pasolini spiegato ai ragazzi, allo scrittore che più l’ha sedotto con la sua capacità di essere profetico in un’epoca ormai lontana come quella degli anni Sessanta e Settanta dell’Italia del boom e di piombo. Insomma cosa direbbe Pier Paolo Pasolini dell’Italia di oggi? E cosa resta del più illuminato intellettuale italiano del Novecento? Tra le frasi suona sinistra quella indirizzata dal poeta-regista ad un giovane Veltroni, allora a capo della Fgci: «Si applaudono soltanto i luoghi comuni, mentre sarebbe il caso di coltivare l’atrocità del dubbio». Vendola, forse l’unico politico che si sia laureato con una tesi su Pasolini, afferma nella prefazione: Pasolini era un «principe del politicamente scorretto».
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F. ABBATE, Pier Paolo Pasolini spiegato ai ragazzi, Baldini Castoldi Dalai, Milano 2011, pp. 320, 17 euro
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