Complotti, tradimenti, trasformismi. Negli ultimi vent’anni la politica italiana ha viaggiato sull’ottovolante. Nonostante le attese all’epoca suscitate dall’arrivo della legge elettorale maggioritaria, che avrebbe dovuto portare a un sistema con due schieramenti concorrenti e garantire la stabilità, la seconda Repubblica è stato uno dei periodi più movimentati della storia italiana. Il libro di Giovanni Innamorati Parlamento - biografia non autorizzata racconta i passaggi cruciali del ventennio cominciato nel 1994 in 410 pagine che sarebbe riduttivo considerare solo cronaca politica. L’obiettivo del racconto, scritto in prima persona da uno che la storia della seconda Repubblica l’ha vista da vicino (Innamorati segue da oltre 20 anni per l’Ansa l’attività parlamentare), è quello di mostrare dal di dentro come funziona «veramente» la politica italiana. Un viaggio nei segreti della politica che non indulge però al qualunquismo: anzi, il libro fa piazza pulita di alcune leggende anti-casta come i presunti fasti della buvette di Montecitorio, riportata al suo status reale di normalissimo bar-tavola calda. Un atteggiamento rigoroso che rende ancora più credibili le tirate di Innamorati contro le storiche incapacità dei politici a riformare il sistema.Questa «biografia non autorizzata» getta luce su alcuni dei momenti più oscuri della recente storia, come quello dei famigerati 101 che impallinarono Prodi come nuovo capo dello Stato. Innamorati rivela che a tradire la consegna furono in realtà da tre diverse aree del Pd: ex democristiani che volevano vendicare la precedente bocciatura di Franco Marini, seguaci di D’Alema che pensavano che il loro capo potesse essere eletto al Quirinale, e una parte della sinistra “dura e pura” del Pd. Altro momento chiave raccontato nel libro, l’addio di Berlusconi nel 2011 in seguito alla crisi dello spread. Innamorati contesta la tesi di Forza Italia circa il presunto complotto ordito dalla Merkel con il sostegno di Napolitano per costringere Berlusconi alle dimissioni: «Si potrebbe dire, con una buona dose di ironia, che il complotto ci fu, ma avvenne alla luce del sole», scrive l’autore. Berlusconi, sostiene infatti Innamorati, fu costretto a lasciare per l’esplicita sfiducia delle cancellerie europee e delle istituzioni della Ue «un atto che ha cambiato la nostra Costituzione materiale, trasformando il ruolo e i poteri del presidente della Repubblica». La vicenda, insomma, ha risvolti molto più complessi di quello che la propaganda politica vorrebbe far credere. Solo che Forza Italia «pensa di cavarsela dicendo che c’è stato un complotto contro Berlusconi» mentre il centrosinistra «preferisce non parlarne» nel tentativo di rimuovere «la frattura tra due figure di spicco del proprio campo»: Napolitano, che volle dar vita al governo Monti e Bersani, che chiese invano le elezioni anticipate. Ma il libro non parla solo di complotti veri o presunti. Parla anche del caso, altro motore fondamentale della politica. Si racconta, ad esempio, di come la vita del governo Letta fu accorciata di una settimana da una partita di calcio. Accadde che il presidente di Confindustria Squinzi, che è il patron del Sassuolo, anticipò di una domenica la sua intervista in tv che fece precipitare la situazione: l’anticipo dipese unicamente dal suo desiderio di essere a San Siro la sua squadra giocare con l’Inter. Tra i punti di forza del libro, un’utilissima appendice che illustratutti i meccanismi parlamentari di discussione e approvazione delle leggi. Una lettura che, visti i frequenti pasticci che accadono nelle Camere, potrebbe risultare utile anche a parecchi parlamentari.
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Giovanni Innamorati, Parlamento - Biografia non autorizzata, Melampo Editore, Milano 2015, pp. 410, 17,50 euro
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