Il vecchio professore alla ricerca dei classici

Mite professore di letteratura greca all’Università di Stoccolma, Gustav vive solo per le sue ricerche sui classici dell’antichità e per il suo ultimo lavoro, il libro che lo dovrà consacrare tra i massimi esperti della letteratura greca. Chiuso sempre in un mondo tutto suo, fatto di leggende e poesie classiche, da tempo in rotta col fratello Alexander, emigrato in Italia dove si è fatto una famiglia, emarginato dai colleghi del dipartimento che vedono in lui solo un fattore di disturbo nella loro corsa alla cattedra, il suo monotono tran tran sta per essere sconvolto da due novità. La prima l’arrivo della nipote Beatrice, 16enne figlia del fratello che deve compiere un soggiorno per studio nella lontana Svezia e vuole approfittare delle vacanze natalizie per cercare di prendere contatto col paese. La seconda, non meno inquietante per il vecchio orso, è una serie di lettere anonime con citazioni erudite da opere classiche che sembrano destinate a inquietare la monotona e tranquilla routine del professore. La combinazione tra i due fattori, in particolare la presenza di Beatrice e dei suoi primi turbamenti amorosi, porterà una nuova ventata nella piatta esistenza di Gustava, che sembra ormai da decenni aver abbandonato ogni speranza di vivere ed essersi abbandonato ad una non vita dedicata solamente al ricordo rinunciando del tutto al suo domani. Un romanzo intrigante questo di Marta Mondelli, un inno alla vita e alla gioia, dalla narrazione intensa ricca di citazioni classiche, ma che non cade mai nel pedante e appare sempre godibilissimo per il lettore.

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MARTA MONDELLI, Occhi di carne, cuore di cervo, Cairo Editore, Milano 2011, pp. 284, 15 euro

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