Nel Congo dei nostri giorni il giovane Isookanga, troppo alto per i pigmei, ma troppo basso per tutti gli altri, non si rassegna a vivere nel suo villaggio e cerca di conoscere il mondo incurante dei consigli del vecchio zio Lomama. Affascinato da internet e dalle infinite opportunità offerte dalla globalizzazione, decide alla fine di tentare la fortuna per le vie di Kinshasa. Qua non trova altro rimedio che unirsi ai shégué, i ragazzi di strada, e divenire socio di un cinese che commercia in sacchetti d’acqua potabile. Isookanga diventa così il testimone involontario della vita nella giungla urbana della capitale congolese, dove un gruppo sempre più ristretto di intrallazzatori cerca di appropriarsi delle tante ricchezze naturali del Paese. Una farsa inquietante e amara, che serve a far riflettere sulla situazione di un Paese dalla prima sino all’ultima pagina: una commedia acida che è già stata definita una “satyrcongolese”, scritta in punta di penna con uno stile incalzante e lucido.
In Koli Jean BofaneCongo Inc. Il testamento di Bismarck66Thand2nd, Roma 2015, pp. 228, 17 euro
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