La fine di Pippa Bacca,

un’artista per la pace

Sette anni fa un’artista italiana, una ragazza di appena 34 anni, venne brutalmente uccisa in Turchia. Si chiamava Giuseppina Pasqualino di Marineo, era milanese e il suo nome d’arte era Pippa Bacca. Nei mesi successivi alle indagini, ci si concentrò sulla cronaca nera del fatto: Pippa Bacca era stata violentata dal suo aggressore, cui aveva chiesto un passaggio. Ma perché l’artista era in Turchia? Un libro finalmente ripercorre la storia di questa donna capace e volitiva, nipote di Piero Manzoni, cresciuta in una famiglia nobile e per nulla convenzionale. Pippa è stata uccisa durante una performance “on the road”: il suo progetto Spose in viaggio avrebbe dovuto portarla, vestita con un abito bianco da sposa, in undici diversi Paesi. Partita da Milano, ha attraversato i Balcani in autostop e il suo viaggio di pace – perché il bianco dell’abito voleva essere un messaggio di amore universale – è stato fermato, ma ora grazie alla testimonianza di amici e familiari, Giulia Morello restituisce il senso dell’avventura artistica e umana di Pippa Bacca.

Giulia Morello, Sono innamorata di Pippa Bacca. Chiedimi perché!, Castelvecchi, Roma 2015, pp. 157, 14.50 euro

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