La Resistenza ribelle narrata da “Francio”

«Dopo l’8 settembre 1943 le nostre belle montagne, ormai abbandonate al silenzio autunnale dai mandriani e dagli alpinisti, si ripopolavano di giovani ai quali l’ardire, non ancora provato dai sacrifici della lotta, cominciava un senso di euforia indescrivibile». Così scrive Francesco Magni (alias “Francio”), testimone delle ultime ore di Mussolini, in questo libro, che narra la lotta combattuta dai ribelli per amore della libertà, tra il settembre del ’43 e l’aprile ’45 sulle Prealpi lombarde. L’A. si è avvalso, oltre che della sua personale partecipazione alla Resistenza, dei documenti ufficiali dei comandanti e del Cln per raccontare un periodo ricchissimo: dai primi gruppi spontanei di partigiani alla costituzione delle Brigate “Matteotti”e “Fratelli Rossetti”, dai primi rastrellamenti alle fucilazioni da parte dei nazifascisti; dal piano progettato ma non realizzato di liberare Galeazzo Ciano, in carcere a Verona, ai combattimenti del ‘45 fino alla cattura e alla morte del Duce e di Claretta Petacci. Eventi cui “Francio” partecipò assieme ai suoi compagni partigiani “Al”, “Ulisse”, “Mina”, “Nino” e “Monti”, nome di battaglia di Enrico Mattei. L’A. fa inoltre un breve cenno all’incontro (maggio ’44 a Morfasso) tra lui, “Nino” e “Monti” con il quindicenne informatore militare della 31ª Garibaldi, partigiano “Raf” (Raffaele Morini), riconfermato dal X congresso del 29 febbraio scorso, presidente nazionale dell’Apc. Magni, comasco, nacque nel 1920; inquadrato nella Brigata “Fratelli Rosselli” divenne comandante di Distaccamento e poi di Brigata. Di lui si persero le tracce nel 1946.

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