La scrittrice nata in carcere

che ci racconta cos’è l’Iran

Si dice che il carcere politico di Evin, a Theran, sia «l’università più grande dell’Iran», per via della moltitudine di studenti che vi sono o vi sono stati detenuti chi per un interrogatorio, chi per anni. Qualcuno vi ha trovato la morte. Qualcuno, invece, vi è nato. È il caso di Sahar Delijiani, scrittrice persiana che ha visto la luce tra le sbarre, dove sua madre era reclusa durante la repressione islamica degli anni ’80 seguita alla rivoluzione del 1979. La vicenda èla base che ha portato alla realizzazione di L’albero dei fiori viola, un romanzo in cui l’autrice racconta gli anni terribili in cui tanti giovani che avevano cercato di opporsi al nuovo regime islamico, dopo l’esilio dello Scià, vennero imprigionati o uccisi. Un libro che parte da quel periodo e va oltre.

_____

Sahar Delijani, L’albero dei fiori viola, Rizzoli, Milano 2013, pp. 330, 18 euro

© RIPRODUZIONE RISERVATA