La data del 2050 viene indicata da molti esperti come l’inizio di una nuova epoca in cui, finalmente, l’umanità tirerà un sospiro di sollievo e molte delle tensioni legate all’inquinamento ambientale, alla crescita demografica e alla scarsità delle risorse verranno finalmente superate grazie ad una brusca diminuzione della natalità e alla scoperta di nuove fonti energetiche alternative. A patto però che il mondo riesca a superare la data critica del 2030, quando repentinamente e contemporaneamente molti dei problemi con cui ci troviamo a fare i conti sin da oggi verranno inesorabilmente al pettine. L’ipertrofico aumento della popolazione, destinata a passare da poco più di 7 miliardi e mezzo di abitanti ad oltre 13, le migrazioni di massa, il surriscaldamento globale, la crisi dei mezzi di produzione attuali, la scarsità delle risorse, soprattutto quelle alimentari e idriche, daranno luogo ad un mix esplosivo che potrebbe combinarsi in una “tempesta perfetta” tanto da compromettere in maniera irreversibile il delicato equilibrio dell’odierna società. Gianluca Comin e Donato Speroni affrontano il problema analizzandone le cause e le eventuali contro mosse in questa corsa contro il tempo. Il quadro appare desolante, non solo perché le risposte date dai governi appaiono lente e poco credibili, frutto di una politica miope che predilige assegnare le priorità altrove, una lentezza a cui fa da contraltare la rapida evoluzione del peggioramento delle situazioni, ma anche perché appare più che mai necessario modificare radicalmente i nostri comportamenti abituali di noi tutti, cittadini, amministrazioni locali, imprese, se vogliamo riuscire a superare la tempesta.
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