Non molti forse conoscevano il musicologo Paolo Terni, raffinato scrittore scomparso il 9 marzo scorso, pochi giorni dopo Luca Ronconi, con il quale aveva a lungo collaborato. Qualcuno però avrebbe saputo riconoscerlo dalla voce, inconfondibile e carica di giovialità con cui sapeva portare per mano l’ascoltatore di RadioTre nei tortuosi sentieri della musica. Quest’ultimo avrebbe potuto essere il titolo di uno dei suoi libri o delle sue trasmissioni come Il respiro della musica, Dalle due alle tre o Qui si comincia, che già alle sei di mattina faceva compagnia con l’ascolto degli amati Haendel o Schubert. Nato sul finire degli anni 30 ad Alessandria d’Egitto, Terni ripercorse la sua educazione sentimentale in quasi tutti i suoi libri: ma con l’ultimo La melodia nascosta, risalente ormai a due anni fa, riuscì con il suo stile leggero e critico a scrivere il romanzo della sua vita attraverso la musica. Anzi, con la musica stilò quel catalogo di incontri, confronti, persino aspri, che gli infusero quelle virtù di dialogo e alta divulgazione che poi seppe trasferire ai suoi ascoltatori.
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Paolo Terni, La melodia nascosta, Bompiani Editore, Milano 2013, pp. 264, 12 euro
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