Queste lettere di Fernando Pessoa portano nella riedizione approntata per la collana settimanale del «Corriere della Sera» l’attenzione su un aspetto poco conosciuto del poeta lusitano, uno dei più grandi del ‘900. Indirizzate a Ophelia Queiroz (parente del poeta Carlos Queiroz, figlio di una sorella, che di Pessoa fu successivamente amico) e fatte uscire originariamente (con successive ristampe) nel 1988 daAdelphi, a cura di Antonio Tabucchi, raccontano la relazione che il poeta degli eteronimi intrattenne per poco meno di un anno e in due riprese con una 19enne impiegata nella ditta d’import-export nella quale prestava servizio come traduttore. In quella manciata di lettera, cui s’accompagna la preziosa testimonianza della donna, si consuma rapidamente una storia d’amore tanto intensa quanto all’apparenza banale e tragica: e non perché qualcuno venga meno a patti, in preda a deliri e gesti inconsulti. Ma perché, consumata dal demone della letteratura, anche Ophelia finirà per diventare un appendice della vita dei “tanti” Pessoa venuti al mondo.
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Fernando Pessoa, Lettere alla fidanzata, Adelphi, Milano, nuova edizione, pp. 124, 8.50 euro
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