Le meraviglie d’Italia ignorate dagli italiani

Un avvincente viaggio da un capo all’altro dello “Scarpone“ quello in cui ci accompagna con circospezione e acuto spirito di osservazione il critico Sgarbi. Confrontandosi con la Storia dell’Arte dal Vasari all’Argan, ci dona con pennellate sottili un affresco capace di incuriosire il lettore e salvaguardare il senso di enigma insito nell’opera d’arte. Con affilato sguardo analitico toglie le opere dal piedistallo storicistico e le confronta con le modernità del fumetto o col surrealismo di Dalì. Ricco di illustrazioni, il testo accompagna le immagini senza prevaricarle con spiegazioni eccessive ma danzando un tango ammaliante. La passione trapela da ogni riga: si disvelano realtà come Asciano, la bellissima Ravello o lo scrigno di Badia Isola. Toccante è la scoperta che l’autore fa nella sua Ferrara degli affreschi di casa Minerbi, o il racconto delle tessere siciliane del Palazzo dei Normanni a Palermo tra influenze islamiche, bizantine e normanne. Sgarbi suggerisce e sollecita il disvelarsi di un tesoro da sempre lì a fissarci e interrogarci sul nostro destino.

Vittorio Sgarbi, Il tesoro d’ItaliaBompiani Editore, Milano 2013pp. 465, 22 euro

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