Un dialogo interiore, una scossa per le masse anestetizzate dall’informazione e da Internet: l’esperienza di una generazione per cui il cinema non era comprensivo, ma provocazione, dinamite, “pietre bollenti per giocolieri”. L’autore si mette a nudo con una confessione innocente. Depardieu si scaglia contro il potere dei media che dirigono un mezzo le cui immagini vengono date in pasto al mondo in tempo reale. Le pagine si leggono con la passione di chi sostiene che il cinema non esiste più, sommerso da gente che pensa solo a farsi selfie, e richiama l’autenticità della campagna. Dall’orgoglio per il progetto su Napoleone fino alla stima per Houellebecq, “un dandy scomodo” dall’ “intelligente lucidità”, un tornado furibondo con la Francia e con i burocrati di Bruxelles succubi del modello americano.
Gérard Depardieu - Innocente - Edizioni Clichy, Firenze 2016, pp.160, € 15,00
© RIPRODUZIONE RISERVATA