Vale la pena recensire un testo teatrale quando non si è visto lo spettacolo da cui è tratto? L’ovvia risposta è no, ma un’eccezione si può fare a L’esposizione universale, commedia giovanile giovanile di Luigi Squarzina risalente al secondo dopoguerra e ritrovata dopo anni di “clandestinità” da Piero Maccarinelli (una sua lettura risale a 20 anni fa prima dell’allestimento che il regista ha consegnato a Roma con grande riscontro critico e di pubblico). Pubblicata da Bompiani con prefazione di Maccarinelli e una nota di Anna Isabella Squarzina, l’opera intreccia il microcosmo narrativo e drammatico di un gruppo di sfollati che si sono impadroniti dei cantieri dismessi del cancellato Expo romano del 1942. Ieri come oggi, tra diffidenze e timori, la storia sembra ripetersi con altri attori e personaggi.
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Luigi Squarzina, L’esposizione universaleBompiani, Milano, 2015, pp. 186 euro 12
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