Sono trascorsi 23anni dalla scomparsa di Giorgio Manganelli e in tutto questo tempo la sua figura di scrittore e intellettuale è venuta sempre più e in maniera preponderante stagliandosi in un alveo di cultori alquanto sorvegliati. Dello scrittore del “libro parallelo” di Pinocchio stanno uscendo gli interessanti reportage di viaggio compiuti durante gli anni settanta e più in là. Qui sono ripresi i viaggi orientali ed è un Oriente, soprattutto cinese ma non solo, lontano dalle cartoline d’oggi. Manganelli, infatti, non si fa scrupolo di raccontare il disagio della sua lontananza dalle comodità occidentali, ma non si picca di frenare la sua dirompente ilarità e con tutto se stesso riesce ad immergersi in una realtà non ancora “emergente” come la nostra contemporaneità ci sbatte in faccia.
Giorgio Manganelli, Cina e altri orientiAdelphi, Milano, 2013pp. 346, 22 euro
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