Ritrovamento aureo e insperato dell’ultima ristampa dell’edizione adelphiana di Venezia salva, opera incompiuta di Simone Weil, uscita nel 1987 e replicante quella del 1963 data al lettore dalla Morcelliana per le cure della poetessa e traduttrice Cristina Campo. La stura l’aveva data il film di Serena Nono con il ripensamento in chiave sociale della celebre congiura del 1618, in cui un manipolo di nobili spagnoli pensarono di potersi impadronire della Serenissima senza fare i conti con il loro secolo, traditore per antonomasia. In molti, tra questi anche Goethe, prima di Weil (filosofa che non faceva sconti e che morì giovane nei lager nazisti) si cimentarono con esiti alterni con la storia dei congiurati spagnoli. Mentre come ben fa comprendere Campo, solo Weil in un’epoca buia come quella nazista seppe interpretarne lo spirito.
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Simone Weil, Venezia salva, Adelphi editore, Milano 1987-2012 pp. 106, 9 euro
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