Milano e Radeschi: una nuova indagine per il reporter

L’ottava avventura del personaggio creato dalla penna di Paolo Roversi

Criminali assetati di vendetta, poliziotti che amano il lusso e le ragazze che hanno la metà dei loro anni, reporter d’assalto che inseguono la notizia e scovano dettagli e indizi anche attraverso codici cifrati, sciarade costruite intorno alla musica di Mozart: ecco individuati alcuni degli ingredienti che rendono accattivante l’ultimo capitolo della saga di Enrico Radeschi, il reporter della Milano Nera scaturito dalla penna di Paolo Roversi. Il suo nuovo romanzo si intitola “Il pregiudizio della sopravvivenza” ed è appena stato pubblicato da Marsilio. Si tratta dell’ottava avventura di Radeschi e del suo gruppo di amici, figure in bilico tra la giustizia e il malaffare.

Questa volta la storia comincia con un colpo grosso durante una festa nella Milano ricca e sfarzosa. Un drappello di rapinatori, tutte donne in realtà, prende in ostaggio gli ospiti della cena di gala per una notte intera e attraverso i loro cellulari ne svuota i conti in banca. Un lavoro meticoloso e certosino, condotto con stile, che lascia di stucco la questura e suscita tensione in città. Nel frattempo, la collega nonché fidanzata di Radeschi parte per una conferenza a Vienna, dove viene rapita, mentre nel sud d’Italia Vincenzo Lonigro, un poliziotto vecchio amico del giornalista e del vicequestore Loris Sebastiani, viene assassinato. Tre episodi diversi, che diventano elementi chiave di un’indagine intricata, che porta il giornalista-hacker in giro per l’Europa, in compagnia del Danese, personaggio equivoco che viaggia con un’iguana dentro la maglietta e si muove nel sottobosco della mafia russa come se fosse nel cortile di casa sua. Inseguimenti, esplosioni, sparizioni e ritrovamenti rocamboleschi diventano i tratti salienti di questa storia, che si sviluppa sullo sfondo di una Milano, che come sempre ha mille volti. Per arrivare alla verità serviranno stratagemmi, scelte al limite della legalità e anche oltre, ma in fondo il mondo di Radeschi non ha confini chiari e forse questo è l’aspetto più accattivante. Perché sconquassa ogni certezza rispetto a dove stiano la morale e i valori e riporta l’attenzione dei protagonisti e del lettore su un punto solo: onorare la legge (o è il pregiudizio?) della sopravvivenza.

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