Un romanzo per immagini dalle forti tinte, come le illustrazioni che lo corredano, folgorante e comico, radicale e in certo modo profetico. Scritto nel 2000 da uno dei maggiori narratori della cultura pop rende un bizzarro omaggio al Paese del Sol levante fotografandolo in un momento di crisi economica e di profondo cambiamento che hanno dato vita al fanatismo religioso e a nuovo culto della morte. È la storia di Hiro Tanaka e dei suoi amici che si dividono tra università, rave party e sessioni di shopping sfrenato a Shibuya. Paranoico e insicuro, schiavo delle sue ossessioni, Hiro cerca di ritrovare se stesso all’ombra di un Giappone schizofrenico che tutto ingloba e immobilizza, sino a divenire una sorta di testimone di una generazione perduta che vede il suo futuro stritolato dall’immobilismo imperante.
D. COUPLAND, Dio odia il Giappone, Isbn Edizioni, Milano, 2012, pp. 208, 9 euro
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