Il nom de plume non basta più a definire l’attività letteraria di Hans Tuzzi. Infatti il Tuzzi scrittore di gialli, inventore del commissario Melis, ha rimandato da sempre, in modo più o meno scoperto, mai clandestinamente, al suo doppio reale: Adriano Bon, bibliofilo e studioso d’antiquaria. La raffinatezza della scrittura e la rapidità di giudizio finiscono per concatenare le sue due anime, tanto che leggendo Il mondo visto dai libri, uscito dalle edizione Skira a ridosso dell’ultima Fiera Libraria di Francoforte, Tuzzi/Bon si diverte (e si divertono) a confondere il lettore. Non pare un caso che al prologo segua un quanto mai esplicito Assassinare (per un libro). Perché Il mondo visto dai libri non è soltanto un... libro sui libri, ma è anche un libro sui loro segreti, sugli uomini e le donne che li hanno creati (e non solo scritti) e sul loro essere portatori di storie affascinanti e sorprendenti, che Tuzzi allinea in poco meno di 700 anni: dal ‘400 ai giorni nostri. Nessuno escluso: dai pre-gutenberghiani a James Joyce.
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Hans Tuzzi, Il mondo visto dai libri, Skira edizioni, Milano 2014, pp. 156, 15 euro
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