Un romanzo forte, duro, raccontato in prima persona da parte di un protagonista anonimo, raccoglie le vicende di una vita non vissuta, spezzata ancor prima di iniziare. La storia del portiere anziano dell’Hotel Regina di Toronto, da trent’anni esule in terra straniera, ormai prossimo alla pensione, che ha passato tutta la sua esistenza vivendo di ricordi e che da molti, moltissimi anni ha rinunciato a vivere. Un uomo che ha sepolto il passato dietro di sé, o meglio, sta cercando disperatamente di seppellirlo per evitare che continui a raffiorare alla superfice, quando improvvisamente l’apparizione di Luis Belsa, l’uomo che col suo tradimento lo ha distrutto oltre 30 anni prima, riapre una serie di dolorose ferite. Con lunghi flashback, passando continuamente dallo squallore della vita presente a una giovinezza ormai quasi cancellata, per mezzo dei quali il protagonista rivive la sua esistenza passata in una Barcellona degli anni Cinquanta, solare, contrapposta al grigiore imperante di Toronto, in cui aveva conosciuto la passione politica e l’amore. Membro di una piccola cellula di rivoluzionari sempre pronti a preparare piani per riprendere la lotta armata contro il regime, qua conosce Luis Belsa, eroe della guerra civile che marcherà in negativo tutta la sua esistenza. Nel giro di pochi mesi si vedrà abbandonato da Vera, l’unico vero grande amore della sua vita, che gli preferirà il fascinoso non più giovane leader, e gettato in prigione assieme ai suoi compagni. L’apparizione di Belsa ripropone così numerosi interrogativi al protagonista sulla sua vita, sul tradimento e sulla vendetta con un crescendo di emozioni pagina dopo pagina.
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ANTONIO SOLER, Il sonno del caimano, Tropea editore, Milano 2012, pp. 188, 14.50 euro
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