Il volume è l’edizione riveduta, illustrata, ampliata e con nuovi apparati dei proverbi milanesi raccolti da Ottorina Perna in prima battuta editi da Viennepierre, la casa editrice milanese che ha cessato la sua attività con la morte di Vanna Massarotti Piazza, la titolare. Nel nutrito catalogo di Viennepierre ricordiamo numerosi titoli di Antonia Pozzi, Roberto Rebora, Adamo Calabrese e molti altri esponenti di spicco della cultura. La nuova edizione dei proverbi e dei detti della torinese Graphot è anch’essa sotto la supervisione di Pier Luigi Amietta, cui dobbiamo le “guizzanti” introduzioni e i commenti e le note. Spiccano le illustrazioni talvolta argute e ironiche di Adamo Calabrese, talvolta fantasiose e con estro, naturale espansione di quel setaccio e sedimentazione di saggezza millenaria meneghina che sono questi proverbi o per dirla con lo stile linguistico/cognitivo di Amietta e non senza consapevolezza ironica: «Di quelle parole che stanno al posto di [tante inutili] parole». Il libro mantiene l’impianto originario della prima edizione il corrimano della partizione tematica, ma è completamente rinnovato per quantità e qualità. Apriamo a caso: «Guardéll ben, guardéll tutt: / l’omm senza danée come l’è brutt. Guardatelo bene, guardatelo tutto: / l’uomo senza soldi com’è brutto». Commento: «La cosa è nota, ed è ancora più noto il reciproco: che gli uomini pieni di quattrini sono “bellissimi”».
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