Cambiare habitus (nel senso latino di conseuetudine, costume) per cambiare vita. Indossando un abito che è il segno visibile di quel cambiamento: il saio monacale. La scelta della vita consacrata all’interno del clero cosiddetto “regolare”, e dunque nei conventi, avviene simbolicamente con la vestizione, ma al di là del momento specifico quell’abito, nelle sue diverse forme, tinte e tessiture, dice molto di più della sua confezione. Racconta una storia e un’antropologia insieme. Come emerge in questa interessante e godibile ricerca della studiosa emiliana Francesca Panini, che ha scavato nel passato (dal XIII secolo in poi) e indagato nel presente (interpellando alcune clarisse) per mettersi davero “nei panni di una monaca”.
_____
F. PANINI, Nei panni di una monaca. Abito narrato e valori intessuti, Encyclomedia, Milano 2012, pp. 159, 12 euro
© RIPRODUZIONE RISERVATA