In un arcipelago dalla geografia incerta chiamato Carasia vive Napoleón Toole, lo strampalato personaggio protagonista di Precipitazioni isolate. In uno scenario onirico il protagonista arriva a sviluppare un universo simbolico tutto suo, in cui si alternano, in modo assai disordinato, discussioni sui conflitti europei del XIX secolo, su un giardino coltivato da formiche, nonché analisi della metereologia marocchina e valutazioni filosofiche sullo stoicismo. Nel mezzo di questo viaggio tra il mondo reale e il fantastico prende lentamente forma l’alter ego del protagonista, Vera, figura onnicomprensiva e multiforme che finisce per seguire il protagonista all’interno del suo folle viaggio. Un romanzo strano e suggestivo, nel quale Sebastian Martinez Daniell finisce sempre per giocare con la fertilità della parola, manipolando continuamente fonte e suggestioni per ottenere un risultato vivace e fantastico, dove le azioni si intravedono sempre attraverso il filtro di una poetica della frammentarietà, in un crescendo fra memoria e allucinazione.
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Sebastián Martínez Daniell, Precipitazioni isolate, Leone Editore, Milano 2013, pp. 182, 12 euro
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