Consigliato a chi ama il poliziesco a tinte horror e la letteratura dei sogni tormentati, questo romanzo allucinato dell’autore di Sorgo rosso ci inabissa nei meandri inconsci della Cina contemporanea, con una trama che mischia atmosfere di racconti popolari e storia in una società che abbraccia il profitto ad ogni costo. L’ispettore Ding si reca nel paese di Jiuguo, noto per la produzione dell’alcol, dove corre voce che alcune persone ricche accedano in ristoranti dove si cena con carne di neonato. Le indagini procederanno tra banchetti invasi da fiumi di alcol che faranno sprofondare Ding in uno stato tra realtà e immaginazione. Una girandola di personaggi balena tra il fantastico e il demoniaco: dal guardiano del cimitero dei martiri della rivoluzione alla responsabile dell’Accademia che insegna a cucinare gli ornitorinchi. Un libro che si tinge del rosso della satira caracollando tra onde di stili e livelli meta testuali. Degno dei guizzi sagaci di Swift, feroce e acuto, un capolavoro che offende la morale borghese e offre nuove angolature di visione.
Mo Yan (a cura di M. Rita Masci) - Il paese dell’alcol - Giulio Einaudi editore - Torino 2016 pp.376 - 21 euro
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