A New York c’era Andy Warhol, a Roma c’era Mario Schifano. Non ne siete convinti? Allora leggetevi l’intensa biografia scritta da Luca Ronchi sulla vita del grande artista italiano scomparso nel 1998. Schifano, legato a un’Urbe in cui, negli anni Sessanta, tutto era davvero possibile. Amava Bob Dylan, i Rolling Stones, i Talking Heads, fu amico di Sandro Chia, Achille Bonito Oliva, Giò Marconi, Maurizio Calvesi. Grande seduttore (colpì persino la Faithfull, compagna all’epoca di Mick Jagger), Schifano fu un vero artista maledetto: elegante, sigaretta in bocca, bottiglia di vino affianco, amava giocare la sua partita con la pittura sul filo del pericolo. Sempre a corto di soldi, fece della sperimentazione il suo motivo di vita: affascinato dal cinema, rifuggiva dall’omologazione . Versatile, mai monocorde, ancora attuale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA