Sarà il sostituto procuratore Armando Spataro, attuale coordinatore del dipartimento antiterrorismo della procura milanese, a reggere la procura della Repubblica di Lodi dal 10 gennaio al 10 aprile: il provvedimento di distacco da parte della procura generale di Milano, che ha disposto l’applicazione a Lodi, è stato ufficializzato nelle scorse ore. «Ho sempre esercitato a Milano», ricorda Spataro, che sembra accogliere volentieri la novità. Sostituirà il pm Giovanni Benelli nel ruolo di “sostituto procuratore anziano”, il che di fatto lo renderà “facente funzioni” di procuratore capo, in attesa che il Csm sblocchi la procedura per la nomina del procuratore capo titolare per i prossimi quattro anni.
Quello di Spataro è un nome di spicco della magistratura italiana: nato a Taranto 63 anni fa, a Milano si è occupato di sequestri di persona e praticamente di tutte le inchieste sul terrorismo di sinistra, fino alla fine degli anni Ottanta. Nel 1994 era stato chiamato a far parte del “pool Mani Pulite”, dopo le dimissioni di Antonio Di Pietro, ma prima ancora, nel 1991, era stato uno dei primi pm a fare parte della neo costituita direzione distrettuale antimafia di Milano, dove ha indagato sulle ramificazioni locali della ‘ndrangheta calabrese e di Cosa Nostra. Dal 1998 al 2002 ha fatto parte del Consiglio superiore della magistratura, a Roma, quindi, tornato a Milano è stato per otto anni procuratore aggiunto. E’ stato anche segretario nazionale del Movimento per la giustizia, una corrente di sinistra dell’Associazione nazionale magistrati, ed è attualmente segretario dell’Anm del distretto di Milano, oltre a essere uno dei dirigenti nazionali dell’associazione. Nel dipartimento antiterrorismo ha indagato tra l’altro sull’imam Abu Omar, “rapito” nel 2003 dalla Cia, una vicenda partendo dalla quale, dopo che la relativa inchiesta è stata bloccata dal segreto di Stato, ha dato alle stampe il libro «Ne valeva la pena. Storie di terrorismi e mafie, di segreti di Stato e di giustizia offesa». Fa anche parte della Nazionale magistrati di calcio. Al suo fianco in procura potrebbe trovare il solo sostituto Giampaolo Melchionna, almeno fino a marzo quando potrebbe insediarsi un nuovo pm, all’esito dei posti banditi nelle scorse settimane.
Il procuratore Benelli ha comunque chiesto a Milano un secondo magistrato in applicazione per evitare che, dopo due estati consecutive di emergenza, dopo che nel 2010 si era trasferito a Trento il procuratore capo Giovanni Pescarzoli, si registri anche un inverno da dimenticare, con 4 scrivanie da pm su 6 vuote tra posti scoperti e aspettative.
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