Lodi ha tutto quello che le serve per essere felice e svettare in cima al palcoscenico dell’enogastronomia. È questo ciò che pensano i “vip” che parteciperanno al festival dell’agroalimentare “Le forme del gusto” previsto per il week end, una manifestazione che mischia in un solo pentolone ingredienti come l’uomo, la terra, la ricerca, il fare impresa. Per la kermesse approderanno in città tre testimonial molto conosciuti per chi ama il settore: il critico Paolo Massobrio, lo chef Matteo Scibilia e la star ai fornelli in tv Benedetta Parodi.
Sarà il super esperto Paolo Massobrio a tenere a battesimo, oggi alle 11 in Broletto, la kermesse. «L’agroalimentare è l’unica carta vincente, è l’elemento che è più capace di raccontare la storia e il presente di un territorio, di raccontare un nuovo modo di fare turismo. Questo soprattutto in vista dell’Expo 2015, a cui hanno aderito cento paesi: cento paesi che racconteranno il mito dell’Italia». Il critico ritiene che giusto prezzo, tenacia verso la qualità, l’oste che ci mette la faccia e un ricarico più onesto sui vini possano contrastare le difficoltà del momento: la professionalità vince sempre. «La qualità è irrinunciabile, c’è, è diffusa e nasce dall’artigianato agricolo e agroalimentrare».
Per Matteo Scibilia, re dei fornelli alla guida del ristorante stellato Osteria della Buona condotta di Ornago, lo Stivale può essere imbattibile dal punto di vista enogastronomico e il Lodigiano può fare la sua parte: «Se la Lombardia è la prima regione agricola italiana lo deve a Province come Lodi e Mantova, ha una grande ricchezza, dal grana al burro ai formaggi stagionati, oltre alle location storiche. C’è tanto da raccontare, il turista che viene a Milano per la moda o per gli affari potrebbe essere incuriosito dai percorsi che abbinano l’arte al l’arte al cibo e al vino: non ci batte nessuno. Il problema è delle istituzioni, l’imprenditore turistico deve rivedere l’offerta turistica, come qualità e come identità di un territorio precisa». Puntare sulla ricerca è fondamentale ed è nel dna del territorio lodigiano, parola di Scibilia, docente di Alimenta, secondo il quale il Parco tecnologico dovrebbe entrare a pieno diritto nei percorsi per turisti tutti da inventare, «è una struttura fantastica ma difficile da raggiungere, un problema che dovrà essere risolto».
«I nostri cugini francesi dal punto di vista enogastronomico - aldilà della loro simpatia o antipatia, a seconda delle opinioni - vedono nell’enogastronomia la prima voce di entrata - aggiunge Scibilia -, tutti vanno in Francia a mangiare e bere. I francesi hanno una storia ma in fondo possiedono 30 prodotti su tutto il territorio, noi, invece, ogni 100 chilometri abbiamo una specializzazione territoriale: è la nostra forza ma non sappiamo sfruttarla. E siamo molto più bravi., potremo vivere della nostra capacità gastronomica e il vino in alcuni casi è migliore di quello dei francesi». Naturalmente, lo chef non resterà lontano dai fornelli, anzi, per i lodigiani cucinerà il “risotto alla lodigiana”.
Toccherà a Benedetta Parodi fare “lezione” sui piaceri del cibo a cascina Codazza, domani alle 11. Per raggiungere il Parco tecnologico padano ci sarà a disposizione una navetta che dalle 9.30 alle 12.30 partirà da piazza Vittoria. Il programma integrale dell’evento è disponibile sul sito www.leformedelgusto.it.
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