A pochi mesi dalla scadenza dei manager della sanità arrivano le pagelle della Regione: il migliore è il direttore della Ats Bergamaschi
Il direttore generale dell’ex Asl prende 90 punti, Gioia dell’Asst 86, Lombardo (ora a Brescia) 89
È il direttore generale dell’Ats Città metropolitana (che si occupa anche di Lodi) Walter Bergamaschi il manager della sanità con i voti più alti in pagella. Bergamaschi, infatti, si è meritato un 90 su 100 contro gli 86 su 100 del direttore generale dell’Asst di Lodi Salvatore Gioia e 89 su 100 del manager di Brescia, ex direttore generale dell’Asst di Lodi fino al 18 giugno 2020, Massimo Lombardo.
A pochi mesi dalla scadenza del mandato dei manager della sanità, fissata al 31 dicembre 2023, sono arrivate da parte di Regione Lombardia, le annuali pagelle di valutazione delle prestazioni dei direttori generali delle Asst, le aziende sociosanitarie territoriali, e delle Ats, le Agenzie di tutela della salute. I punteggi si riferiscono agli obiettivi raggiunti nel 2022, per esempio sul rispetto dei tempi d'attesa e la programmazione sanitaria, l’applicazione della riforma, il riordino della rete d’offerta, la definizione dei percorsi per i pazienti cronici e gli investimenti.
Le Asst e le Ats hanno visto collocarsi le loro valutazioni, assegnate tramite il provvedimento della Dgr Welfare di Regione Lombardia, anche per effetto della metodologia prevista, nelle classi di merito 4 (tra il 91 e il 95 per cento) e 3 (tra l’81 e il 90 per cento).
«La valutazione - spiega il manager dell’Asst di Lodi Gioia - è sugli obiettivi del direttore generale, perché il terminale ultimo di un’Azienda socio sanitaria territoriale o di un Ats è lui, però gli obiettivi si raggiungono insieme, il lavoro è di gruppo. Lo scorso anno avevo preso 99 su 100 e quindi avevo detto ai miei che con una votazione così potevamo solo peggiorare, l’anno prima avevo meritato 90 e quest’anno 86. Solo una volta avevo preso 100, anzi non io, ma la mia azienda appunto, quando ero direttore amministrativo a Como». Chi ha una votazione di 100 guadagna un incentivo pari al 20 per cento lordo dello stipendio del direttore generale, spiega il manager, che corrisponde a 150mila euro l’anno (gli altri direttori guadagnano l’80 per cento di 150mila euro). «L’incentivo massimo per noi, insomma - conclude Gioia - è del 20 per cento, ma poi calcolando le tassazioni, la cifra arriva alla metà».
© RIPRODUZIONE RISERVATA