Accordo tra Regione Lombardia e sindacati per stabilizzare i precari del Covid
«Vogliamo salvaguardare le professionalità»
Regione Lombardia e le organizzazioni sindacali hanno condiviso e sottoscritto i nuovi accordi per la stabilizzazione del personale sanitario impiegato durante l’emergenza Covid. «Si tratta di uno strumento importante per garantire continuità nell’erogazione dell’assistenza, vista anche la penuria di personale sanitario e la necessità di recupero delle liste d’attesa - si sottolinea dall’assessorato regionale al Welfare -. Ci stiamo impegnando per rendere attrattivo il lavoro nel sistema sanitario, ma nel frattempo è altrettanto importante valorizzare chi già nei nostri ospedali e nei nostri servizi territoriali ci lavora e vuole rimanerci. Oltre a questo, la stabilizzazione permetterà di non disperdere le professionalità acquisite dal personale che ha prestato servizio durante l’emergenza Covid-19».
L’accordo è un passo fondamentale verso il superamento del precariato: prevede l’ampliamento dei profili professionali che possono essere interessati dalla stabilizzazione e le tipologie di contratti presi in considerazione come requisito di servizio: personale dirigenziale e non dirigenziale sanitario, socio-sanitario e amministrativo, tecnico e professionale, reclutato dagli enti del SSN con contratti di lavoro flessibile. Occorre però aver svolto attività lavorativa, anche come lavoratore autonomo, per 18 mesi lavorativi effettivi entro le fine del 2024, di cui almeno 6 nel periodo dal 31 gennaio 2020 a fine 2022. Naturalmente è richiesto anche il possesso di tutti i requisiti generali e specifici per l’accesso ai pubblici concorsi di ciascun profilo. I professionisti assunti tramite procedure concorsuali potranno essere stabilizzati per via diretta, mentre per il personale che ha prestato servizio con rapporto autonomo verranno espletate delle prove selettive tramite procedure concorsuali riservate. Tra i requisiti di priorità stabiliti, oltre l’anzianità di servizio, l’essere disponibili a lavorare nell’area dell’emergenza-urgenza.
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