Adda, viaggio sui gerali del fiume tra rifiuti abbandonati e griglie accese

Gli argini tra Zelo, Spino, Comazzo, Merlino e Rivolta d’Adda, sono stati sorvegliati dalle Guardie ecologiche e dai carabinieri

Un fine settimana blindato lungo l’Adda, dove è stato organizzato il primo dei controlli straordinari che a luglio interesseranno il territorio. Sabato gli argini del fiume, tra Zelo, Spino, Comazzo, Merlino e Rivolta d’Adda, sono stati sorvegliati dalle Guardie ecologiche volontarie del Parco Adda Sud e dai carabinieri di Rivolta d’Adda, mentre domenica i guardiaparco sono stati supportati dal corpo di Protezione civile e dalla polizia locale di Spino.

Gli equipaggi dei volontari e delle forze dell’ordine, appena giunti all’altezza del ponte di Bisnate, hanno staccato il primo verbale (una decina in tutto solo sabato), a carico di una famiglia cinese (papà, mamma e tre figli) che stava arrostendo la carne sul barbecue. L’accensione dei fuochi è vietata, ma continua a essere la principale violazione contestata lungo il fiume. «Generalmente si trovano file di barbecue uno accanto all’altro» spiega il coordinatore delle Gev Marco Moretti in servizio con il coordinatore della zona Sud Fausto Brusati. Il capofamiglia multato (verbale da 121,87 euro) ha detto di non essersi accorto del cartello, ma le scuse sono le più disparate. «Un gruppo di ragazzi ci ha detto che erano tutti analfabeti e non sapevano leggere» raccontano le Gev. Ma i cartelli di divieto sono intuibili da chiunque attraverso l’inequivocabile disegno di una griglia e del fuoco sbarrati.

Proseguendo lungo il greto del fiume sul tratto tra Zelo e Spino, sono stati trovati anche molti cumuli di rifiuti, abbandonati proprio sotto il cartello di divieto. Alcuni inquinatori, obbligati a raccogliere i sacchi, sono stati sorpresi in fallo nel corso dei controlli. Sanzione di 172 euro che sale fino a 531 se l’area non viene ripulita.

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