Allarme droga nell’ex fabricòn

Lodi, un viaggio da incubo nel vecchio Linificio

Le due facce dell’ex Linificio. Da una parte il centro direzionale, sede del Cfp, con a fianco il futuro progetto dell’archivio storico. Dall’altra, il degrado senza fine tra transenne, cumuli di rifiuti e persino accessi abusivi.

Ecco come si presenta l’ex “fabricòn”, principale monumento dell’archeologia industriale in città in piazzale Forni. Lo stabilimento della Società Linificio Canapificio Nazionale ha ormai più di un secolo, la costruzione iniziò nel 1907, i lavori si conclusero nel 1908 e la produzione iniziò nel giugno del 1909, dopo l’arrivo dall’Inghilterra delle macchine filatrici Lowson. Negli anni ’50 si raggiunse il periodo di massima produttività, con oltre 1.600 operai e tre turni di lavoro da 8 ore che coprivano l’intero arco della giornata. E ora, di proprietà comunale, oltre ad ospitare importanti servizi (Provveditorato, Agenzia delle entrate, uffici tecnici comunali e Cisl) è destinato a diventare il nuovo polo culturale cittadino con archivio storico e museo. Nel frattempo però c’è tutta un’ala che ormai da anni sta precipitando nel degrado più assoluto.

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