(13 novembre - Ore 17.00) C’è una tenda sull’altare della chiesa di Sant’Alberto a Lodi, dove dalle 14 di oggi continua incessantemente la preghiera per la giovane Altea Trini. Vicino al feretro della studentessa del Volta ci sono i simboli degli scout che ripercorrono la sua esperienza nell’Agesci, come quella tenda aperta. In chiesa si susseguono in silenzio e nella commozione i parenti, gli amici, gli scout, i parrocchiani, i compagni di classe. Questa sera alle 21 nella camera ardente ci sarà un momento di preghiera, che proseguirà poi, nella notte, con una veglia sotto le stelle, quella stessa che Altea aveva vissuto tante volte con i suoi amici scout.
(13 novembre - Ore 13.50) La salma di Altea Trini è arrivata qualche minuto fa in via Saragat. I genitori sono accanto a lei per un primo momento di raccoglimento e preghiera nella chiesa di Sant’Alberto, poi la camera ardente sarà aperta a chi desidera salutare la giovane scout, studentessa del Volta, morta domenica sulla Sordio-Bettola dopo essere stata travolta da un suv.
(13 novembre - Ore 19.25) I funerali di Altea Trini, la 17enne scout di Lodi travolta e uccisa domenica a Casalmaiocco dal suv guidato da un uomo in stato di alterazione alcolica, si terranno giovedì, alle ore 10.30 nella cattedrale di Lodi. La camera ardente sarà allestita a partire da domani, mercoledì, alle ore 14 presso la chiesa parrocchiale di Sant’Alberto da dove partirà il corteo funebre diretto in Duomo. In serata è probabile che gli scout organizzino una nuova veglia, come già avvenuto lunedì, ma questa al momento deve ancora essere decisa.
(13 novembre - Ore 9) «Ad Altea piaceva ridere, quindi vi chiedo solo una cosa: di non piangere, piangiamo solo io e mia moglie che questa sera non ce l’ha fatta nemmeno ad essere qui. Io non ho più la mia bambina, ma anche se non con il corpo, spero che stia vicino a me e a mia moglie Ma voi per cortesia non piangete. Altea starà andando in moto o sugli sci, magari tra le nuvole».
Emanuele Trini, papà di Altea, morta domenica sera dopo essere stata investita mentre tornava verso casa con il suo “clan”, ha ringraziato gli scout e gli amici che ieri sera hanno affollato la chiesa di Sant’Alberto per la veglia di preghiera a lei dedicata. C’erano i ragazzi più piccoli dell’Agesci, i compagni della stessa età di Altea, gli adulti del Masci e tanti scout provenienti da tutta la diocesi di Lodi e dalla Lombardia, amici che hanno affollato la chiesa di Sant’Alberto, restando in piedi fin nei passaggi tra le panche e le sedie, sulla porta e sul sagrato, tutti partecipando alla preghiera del Rosario scandita da don Alessandro Lanzani, coadiutore di Sant’Alberto e assistente Agesci del gruppo in questa parrocchia. «Il Rosario è una preghiera che calma ed entra nel cuore, e si rivolge a Maria: anche lei ha perso un figlio in maniera feroce e sa cosa abbiamo nel cuore noi e i genitori di Altea in questo momento» ha detto don Cesare Pagazzi, assistente dei gruppi Agesci presenti nella diocesi di Lodi, intercalando la riflessione alle decine del Rosario. E poi le chitarre, il flauto traverso e i bonghi degli scout, il filo di voce dei Capi che anche ieri hanno cercato di segnare il ritmo, come quando si va in cammino. «Ringraziando Dio, anche chi non è cristiano è capace di amare; anche chi non è cristiano aiuta i poveri. Ma la nostra specificità è che annunciamo che la morte è stata vinta - ha affermato ancora don Pagazzi. - Domenica la morte ha vinto una battaglia. Non la guerra. Chiediamo di diventare ragazzi e ragazze, uomini e donne che magari col magone, ma guardano negli occhi la morte e dicono: “Hai vinto la battaglia, ma non la guerra”. E lo dicono con la vita». Al termine della veglia di preghiera, anche il Vescovo di Lodi monsignor Giuseppe Merisi ha voluto portare un semplice saluto: «Senza aggiungere altre parole a quelle della preghiera - ha specificato - . In questo momento drammatico è difficile parlare ed è difficile comprendere, meglio preferire il silenzio, la preghiera e la vicinanza ai genitori, alla famiglia, a chi soffre e a chi ha conosciuto Altea. Una prossimità evangelica come quella di Maria che sta sotto la croce».
E alla giovanissima, che a 17 anni ha perso la vita in un incidente crudele, inaccettabile e inconcepibile, è andato il peculiare saluto scout: “Ciao Altea… Buona Strada!”
C’era una tenda sull’altare della chiesa di Sant’Alberto, dove ieri è stata allestita la camera ardente della giovane Altea Trini
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