Anche ieri una situazione difficile

Ritardi, soppressioni, fermate straordinarie con treni stipati all’inverosimile: chi ha vissuto il “lunedì nero” del trasporto ferroviario lombardo, ieri ha avuto una replica appena leggermente inferiore, con nuovi ritardi, diverse soppressioni e qualche tensione in stazione. Lunedì a causare tutti i disagi era stato un problema del software per la gestione dei turni del personale, e Trenord aveva promesso di risolvere la situazione entro la serata.

Ma ieri mattina le cose non sono andate meglio, e lo si era intuito già prima dell’alba. Il treno S1 delle 6,23 da Lodi è rimasto fermo a Rogoredo per 20 minuti per un guasto a una carrozza. Intanto, mentre a partire dalle 6,45 cominciavano a manifestarsi i primi ritardi di 20 o 30 minuti, dalla Bassa arrivavano notizie poco incoraggianti, con il convoglio regionale 20410 delle 7,05 a Casale soppresso. In sostituzione, anche per far fronte al ritardo che si stava accumulando sulle altre corse, un treno proveniente da Bologna ha cominciato a fare tutte le fermate del Lodigiano. Arrivato a Casale già colmo, dopo Lodi la situazione è diventata esplosiva e infatti a Melegnano si sono vissuti attimi di tensione con i pendolari a terra che premevano per salire e quelli in carrozza che non riuscivano a comprimersi ulteriormente.

Alla fine della mattinata il bilancio era davvero pessimo: due treni soppressi sulla tratta Codogno-Casale-Milano, ritardi di 20 e 30 minuti come regola sia sui locali sia sulla S1 da Lodi, un paio di guasti, un caso limite di oltre 60 minuti di ritardo. Verso le 10 la situazione è andata normalizzandosi, con ritardi sempre presenti sul tabellone ma più contenuti, ma è durata poco.

Già alle 15, nella direzione opposta per il rientro da Milano cominciavano a segnalarsi ritardi di 60 minuti, poi di 40. In arrivo a Milano un regionale da Piacenza aveva era segnalato addirittura con 120 minuti di ritardo.

Ma i danni maggiori sono arrivati a partire dalle 17 nella direzione da Milano verso Lodi e Casale-Codogno. Due i convogli soppressi, diversi quelli arrivati con oltre 45 minuti di ritardo.

Del resto la stessa Trenord in una nota ieri sera faceva sapere che a partire dalle 17,30 «la circolazione del servizio ferroviario regionale è tornata fortemente perturbata». In caso di paragone meteo (e già sull’utilizzo del termine “perturbato” ci sarebbe molto da dire), però, ai pendolari è sembrata più tendente alla tempesta o all’uragano che a una semplice perturbazione.

E meno male che Regione Lombardia ha chiesto ieri a Trenord «di privilegiare i treni delle fasce orarie di punta e di informare tempestivamente i pendolari», come ha fatto sapere l’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità Andrea Gilardoni. I viaggiatori si sono sentiti sicuramente più sollevati. Sempre ieri Trenord ha avvisato che i problemi potrebbero ripetersi nella giornata di oggi.

A. B.

© RIPRODUZIONE RISERVATA