Anche a Lodi un presidio contro il Ddl sicurezza: «Il centrodestra punisce il dissenso»

LA PROTESTA Sotto la Prefettura decine di cittadini e numerose sigle, il consigliere regionale Vallacchi porta al rappresentante territoriale del governo le preoccupazioni per la libertà dei cittadini

In tanti riuniti e scesi in strada, finché lo si può ancora fare, per dire no al Ddl “Sicurezza”, già approvato alla Camera e ora in discussione in Senato. Ieri 25 settembre i manifestanti si sono fatti sentire in corso Umberto, sotto la sede della Prefettura, dove poco dopo le 18 è iniziato il rumoreggiare di varie sigle del territorio che hanno aderito all’iniziativa. Tra queste anche la Cgil, per cui Francesca Di Bella ha commentato: «Il Ddl non porta soluzioni, non è la risposta agli attuali problemi sociali. Non fa altro che aggiungere scontento a un disagio che, invece, andrebbe affrontato mettendo in campo risorse e politiche di sostegno». Non è mancata la presenza del Pd, che tramite la segreteria nazionale ha definito il Ddl «un attacco alle libertà individuali e collettive, che reprime il dissenso e punta a creare sudditi invece di cittadini, un provvedimento che stravolge il codice penale per fare propaganda e mascherare i fallimenti del governo in materia di sicurezza». Presenti i Giovani democratici che per voce della segretaria Alice Boriani hanno detto: «Non possiamo stare a guardare mentre il governo si vota da solo una norma il cui scopo è quello di reprimere il dissenso, specie giovanile. Il Ddl sicurezza rende perseguibili penalmente e punibili con il carcere anche proteste pacifiche. Invece di accogliere le richieste di chi protesta, o almeno di degnarsi di rispondere, il governo rende punibile fino a due anni di carcere il semplice gesto di stare fermi per strada con un cartello in mano». Verso le 18.30 una delegazione con la consigliera regionale dem Roberta Vallacchi è stata ricevuta in prefettura, dove è stato presentato al prefetto Enrico Roccatagliata un documento contenente le ragioni del no al Ddl. A prendere parte al presidio, oltre a Cgil, Pd, Giovani Dem, anche Anpi, Emergency, Rifondazione Comunista, Associazione Italia Cuba, Lodi Comune Solidale, Rete associazioni Lodi Solidale, Loscarcere odv, Cittadini Contro la Guerra, Giuseppe Di Vittorio odv, Auser, Gruppo 110&Lodi, Donne Democratiche, Verdi-Sinistra. (ha collaborato Federico Dovera)

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