Anche il parrucchiere lascia il centro commerciale MyLodi
Gli spazi di San Fereolo si stanno svuotando: arriveranno gli uffici
Antonio Provana, da 31 anni dietro al bancone del salone di acconciature Anthony al My Lodi, sabato ha abbassato la saracinesca qui per l’ultima volta. Finisce qui per lui e per l’attività il cammino dentro quello che è stato il primo centro commerciale del Lodigiano e per lui una sorta di seconda casa. «Il contratto scadeva il prossimo mese di luglio e la proprietà mi ha lasciato ampia possibilità di manovra nella scelta tra proseguire fino alla fine o recedere in anticipo senza penali, ma non aveva più senso continuare qui - spiega l’uomo dal negozio al piano terra, appena oltre l’accesso principale sulla destra - : ormai il passaggio di clienti è scarsissimo, se non quasi del tutto inesistente. E anche le clienti che arrivano in negozio il commento ricorrente è sempre lo stesso: che desolazione, era così bello prima quando questo luogo era vivo e c’era una sacco di gente. Non era più un’atmosfera piacevole».
Molto diverso, insomma, rispetto a quando Provana, di origini cremasche, decise di iniziare qui l’avventura. «Era il gennaio 1990 e il centro era davvero favoloso - ricorda lui - : c’era la Rinascente e quando si apriva la domenica, allora accadeva solo a dicembre, la galleria era affollatissima, il parcheggio strapieno e si lasciava l’auto anche nelle vie laterali. Ero stato assunto come dipendente da qualche anno e decisi di rilevare l’attività proprio per il forte passaggio: il mio lavoro è fatto di contatto con le persone e questo luogo era perfetto. Il proprietario di allora vendeva e decisi di rilevare».
Fino a una decina di anni fa il centro commerciale My Lodi non aveva mai manifestato “stanchezza” nell’offerta. «Fino a che la proprietà, che era un’immobiliare di Roma, non iniziò a trascurare questa realtà - ricorda ancora Antonio Provana -: i negozi che chiudevano rimanevano sfitti più a lungo o non venivano riaperti, ma il centro ancora andava molto bene. Anche per tutto l’anno successivo all’addio della Coop, abbiamo lavorato benissimo, poi è cambiato tutto. La nuova proprietà aveva parlato di un ricambio nel supermercato ed eravamo fiduciosi, anche davanti all’ipotesi che i negozi sarebbero stati mantenuti solo al piano terra. Poi il cambio di passo e il progetto di trasformare tutto in sede di uffici ha cambiato tutte le prospettive e hanno iniziato tutti a chiudere».
Antonio Provana mantiene l’attività che aveva aperto una quindicina di anni fa in via Marsala, mentre gli operatori fino a sabato al My Lodi andranno nel negozio di viale Pavia 5, di fronte allo stadio. «C’è almeno la consolazione di rimanere nello stesso quartiere».
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